E perché evitiamo di fare ciò che ci conviene non scendendo a compromessi per la qualità.
Comunque ciao sono Martino e sono uno dei Founder del progetto Camillo.online, nel 2018 ho deciso di abbandonare il mio lavoro sicuro e uno stile di vita convenzionale per dedicarmi interamente alla sicurezza pediatrica. Mi sono licenziato e ho investito tutto quello che avevo in questo progetto. Oggi posso dire che faccio il lavoro più bello del mondo, insieme al mio Team insegnamo le manovre salvavita per gestire il panico nei momenti difficili e perché nessuno deve sentirsi impotente davanti a un bambino che soffoca.
Nel mio percorso da formatore ho conosciuto tante didattiche diverse, alcune le ho anche provate come docente e ho visto ormai migliaia di lezioni tenute da altri professionisti. Per me sono sempre stati momenti di studio per prendere il meglio da ogni lezione e scartare nel mio progetto quello che non era funzionale. Uno dei punti di forza del nostro corso è sicuramente l’attenzione maniacale che mettiamo nella parte pratica. Ma da dove arriva? Nei corsi degli inizi anni 2000 (ebbene si sono Vintage, i primi corsi li ho fatti tra fine anni ‘90 e primi 2000), le manovre salvavita erano un argomento talmente nuovo che ogni corso era buono, non c’erano termini di paragone per valutarli. Tecnicamente succede anche oggi perché il corso di manovre salvavita, nella stragrande maggioranza dei casi viene fatto una volta sola quindi non ci sono comunque possibilità di paragone. Ci piace molto però quando alcuni corsisti che ci fanno notare che hanno fatto altri corsi per lavoro o per ripasso e hanno percepito un abisso con gli altri. Anche se la scienza ci dice di rifare un corso massimo ogni 24 mesi, per allenare la memoria al meccanismo motorio che con il tempo viene perso, stesso motivo per cui gli atleti si allenano con tante ripetizioni del solito movimento per renderlo perfetto. Tutte le settimane ci arrivano messaggi e commenti di qualche Leone da tastiera, che vuole farci notare che il nostro corso è troppo costoso e che hanno fatto un corso “identico” gratuitamente. Mi fa sorridere il fatto che vogliano specificare che è identico nonostante non conoscano il nostro, quindi facciamo delle domande per capire davvero il livello degli altri corsi: “quante persone eravate?”, “Avevate un manichino per ogni corsista?”, “I manichini per la rianimazione erano computerizzati?” etc.. Praticamente sempre viene fuori che il corso gratuito era fatto da un istruttore soltanto per tante persone (spesso si superano le 80 persone), con un manichino solo, in rarissimi casi viene affrontata la rianimazione e quasi mai con manichini computerizzati.
Ripeto NON PARAGONATECI AI CORSI GRATUITI PER FAVORE. C’è un modo per fare i corsi gratuitamente: un ente, comune o altro, acquista il corso e lo mette a disposizione della popolazione. Non è impossibile fare le cose fatte bene!
Vi spoilero quali sono i corsi che commercialmente funzionano di più in questo momento storico: Tagli Sicuri e Manovre di disostruzione. Perché? Dipende molto dalla percezione del pericolo e dai social. Il momento dello svezzamento viene collegato al soffocamento anche se la statistica ci dice che la fascia più pericolosa è quella 1-3 anni (trovi tutto nell’articolo sulle manovre di disostruzione), e sui social in questo momento storico i tagli sicuri fanno molto trend, è un argomento utilizzato per fare like e condivisioni. Dal punto di vista del marketing tendiamo a seguire e condividere chi ci dà sicurezza; infatti si trovano tanti post che danno false sicurezze dicendo che con i tagli sicuri è impossibile soffocare, alcuni alimenti tagliati bene sono antisoffocamento etc. ERRORE: nessun alimento è anti-soffocamento semplicemente perché spesso il problema è la quantità, non solo consistenza e forma. Il fusillo NON è #antisoffocamento, probabilmente è il miglior formato di pasta da dare a un bambino e anche noi consigliamo di usarlo come prima pasta da dare, ma una falsa certezza ai genitori farà abbassare loro la percezione del pericolo e potrebbe portare problemi enormi. Ne parliamo in un altro articolo. Ma come mai allora vengono scritti questi post? Like e condivisioni, un post che pone l’attenzione su un possibile problema non avrà la stessa pubblicità di uno che dà certezze, anche se non reali. Tornando ai corsi, ne abbiamo parlato con il Team se valeva la pena passare a corsi di Manovre e Tagli soltanto. Abbiamo anche molti feedback di persone che quando chiedono info del corso dicono chiaramente che interessano loro soltanto le manovre e i tagli sicuri. Imprenditorialmente ed economicamente sarebbe un vantaggio enorme: corsi più brevi, meno costi, non servono i manichini computerizzati che sono i più costosi e molto più appeal. Tutte ottime ragioni.
Quindi perché no?
La risposta è solo una: Etica. Il nostro non è un lavoro che si può fare solo per soldi. Crediamo di avere una missione che oltre a proteggere i bambini deve portare la cultura della formazione. Quindi preferiamo perdere economicamente e formare meno persone ma formarle meglio, con l’obiettivo che nel lungo periodo queste persone ci aiutino a far capire quanto è importante conoscere tutti gli altri argomenti del corso. Non mi sentirei tranquillo a sapere di formare le persone ma lasciare delle lacune così fondamentali. Questa vision che ha fatto molto male all’azienda nei primi anni ci sta pagando nel lungo periodo. Non voglio nemmeno demonizzare i maxi-eventi o i corsi online che sono utilissimi come divulgazione, però quando sento dire che le manovre si possono imparare a casa allo stesso modo su un bambolotto, è marketing e nessuno mi può convincere del contrario. Sì è vero che si possono insegnare online, ma non è paragonabile a un’aula con un manichino da addestramento. Vi faccio uno spoiler: le manovre hanno una percentuale di riuscita talmente alta che spesso funzionano senza corso! Negli anni ’80 e ’90 i nostri genitori non avevano nemmeno corsi a disposizione e tantissimi di noi sono stati disostruiti semplicemente d’istinto, non andava sempre bene, ma nella stragrande maggioranza dei casi sì. Sempre per scelta etica, quando ci viene chiesto da qualcuno di fare il corso online da una zona in cui sappiamo di non riuscire ad arrivare per fare la pratica, la nostra segreteria ha avuto l’ordine di evitare di vendere il corso e anzi consigliare un buon corso con parte pratica in zona. Imprenditorialmente non ha senso, il mondo del business non prevede di NON VENDERE e mandare via un cliente, eticamente mi sento molto più tranquillo e dormo meglio, mi sembra una correttezza verso chi ho davanti e magari si fida di me. Spesso mi sono confrontato con colleghi/competitor, anche se non mi piace questa parola, e sentendo presentare i loro corsi una mia curiosità è: “perché nel corso non parli di rianimazione?”. Le risposte sono tutte intorno ai soliti due concetti base, il primo che la rianimazione non interessa e allunga troppo i tempi del corso (inoltre imporrebbe una parte pratica, quindi andare in aula per forza e comprare manichini, che se vuoi fare le cose bene devono essere tanti), il secondo è che i genitori si spaventano con la rianimazione quindi non si iscriverebbero. Secondo me sono due motivi senza senso e collegati al marketing, non alla didattica.
Ma se un giorno capita un arresto cardiaco? In quel caso, o inventi o aspetti l’ambulanza senza fare nulla, ma le percentuali di sopravvivenza crollano e lo sappiamo bene. Considerato che ci sono più morti per arresto cardiaco che per soffocamento, chi fa il nostro lavoro con coscienza dovrebbe spingere per insegnare la rianimazione, soprattutto a chi non interessa, per far capire che è troppo importante non trovarsi impotenti davanti all’evento. Proprio per combattere questa impotenza ho iniziato a fare formazione come ho raccontato nell’articolo di presentazione. Oggi le manovre le vedo spesso usate come specchietto per le allodole. “Evento di presentazione di un progetto, e poi ti facciamo vedere le manovre”, “facciamo uno spettacolo dove vogliamo parlarti di questo e poi faremo anche la disostruzione”: pubblicità, tradotto vuol dire “non so come convincerti a venire a sentirmi e ti attiro con le manovre”. Problemi creati da un atteggiamento così? Le persone che hanno partecipato a quell’evento si sentiranno sicure e a posto con la coscienza perché le manovre le hanno imparate secondo loro, anche senza aver toccato un manichino e non saranno interessate a fare altri corsi dove assimilare veramente il meccanismo motorio e imparare gli altri argomenti. Perché mi accanisco molto su questa parte? Ve lo spiego velocemente. Nel corso di questi anni mi è capitato di conoscere tante persone che avevano partecipato a un maxi-evento divulgativo che non prevedeva pratica, oppure a un corso online o altri che avevano guardato dei video per le manovre, però non sentendosi così sicuri hanno iniziato a cercare un corso con parte pratica e ci siamo trovati in aula. Fino a qui tutto bene. Si scolpiscono in testa però i racconti di chi in aula non ci è arrivato ed era presente ad una ostruzione dove si è bloccato senza poter fare nulla, e quel bambino purtroppo non ce l’ha fatta. Ecco il reale motivo perché vogliamo essere pignoli o stressogeni e non vogliamo scendere a compromessi. Solo questo. Concludo con delle ammissioni, è vero siamo esagerati, pignoli quasi maniacali, su questo argomento non vogliamo sentir parlare di compromessi e di marketing…
….ma abbiamo anche dei difetti! Ahahahah!
Non voglio convincerti a fare un nostro corso, ma spero tanto di averti lasciato i mezzi per capire quando un corso è formativo davvero e quando no. Non fare il nostro, non mi interessa, ma fai un corso fatto bene e sarò contento anche io.
Se avete domande vi aspetto nei commenti e ti racconterò questo anche in un video sul Canale YouTube. Un abbraccio. Martino
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