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La Psicologa risponde

Si parla molto di salute mentale, sempre di più le persone chiedono di poter svolgere un percorso psicologico, forse perché come scriveva lo psicologo Carl Rogers “Quando si viene ascoltati ed intesi situazioni confuse che sembravano irrimediabili si trasformano in ruscelli che scorrono relativamente limpidi”.


Io sono Selene Bisi, una psicologa. Ho un master in Sessuologia clinica. Lavoro con tutte le fasce d’età, svolgo colloqui individuali, di coppia e attività di gruppo come corsi di educazione sessuale e di supporto nella dipendenza affettiva.

In questo articolo cercherò di rispondere alle domande che mi vengono poste più spesso sulla mia professione.


Chi è lo psicolog*?

La professione è disciplinata dalla L.56/1989 e stabilisce che l* psicolog* si occupi di prevenzione, diagnosi, attività di abilitazione-riabilitazione e sostegno. La sua attività è rivolta alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende anche sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.


Qual è la differenza tra psicolog*, psicoterapeuta e psichiatra?

L* psicolog* è laureato in Psicologia.

L* psicoterapeuta è un* psicolog* o medico che ha conseguito una specializzazione in Psicoterapia.

L* psichiatra è un medico che ha conseguito una specializzazione in Psichiatria.

Queste professionalità lavorano anche in equipe.


Perché si va dall* psicolog*?

Perché se ne sente la necessità. Una risposta che può apparire banale, ma spesso si ha difficoltà a riconoscere il proprio malessere psicologico. Quando si parla di salute mentale c’è il diffuso pregiudizio che si tratti di qualcosa che ha a che fare col “volere” quindi si arriva dallo psicologo “in ritardo”, quando ci si sente già allo stremo delle forze. Ma la salute mentale non ha a che fare con la forza di volontà. Direste mai a qualcuno che si è rotto una gamba “dai su, se vuoi puoi camminare”? Allora perché dovrebbe essere diverso quando si tratta di disagio psicologico?

L* psicolog* inoltre si dedica anche alla prevenzione come in tutte quelle attività volte ad evitare condotte a rischio o a migliorare la consapevolezza, per esempio l’educazione sessuale e affettiva.


L* psicolog* va dall* psicolog*?

Certo, se ne sente la necessità. Talvolta si percepisce l* psicolog* come qualcun* che non ha problemi o che ha tutti gli strumenti per risolverli da sol*.

L* psicolog* è prima di tutto una persona e affronta le stesse problematiche di tutti, magari con una consapevolezza diversa che potrebbe spingerl* a chiedere aiuto con maggiore facilità. Inoltre molte scuole di psicoterapia richiedono che i propri allievi specializzandi svolgano un percorso personale.


Quanto dura un percorso dall* psicolog*?

Il/la paziente può interrompere il percorso quando vuole. È difficile stabilire una regola universale, dipende anche in questo caso dalla necessità. La durata dell’intervento è concordata tra paziente e psicolog*.


Chi dovrebbe andare dallo psicolog*?

Tutti. Ognuno di noi ha dei nodi irrisolti, affronta crisi e fasi di vita diverse. Anche i cambiamenti cercati, desiderati, come ad esempio può essere la genitorialità, portano con sé nuove sfide, gioie ma anche difficoltà di fronte alle quali possiamo sentirci inadeguati e impreparati.


Chiedere aiuto è sempre un atto d’amore verso noi stessi che migliora la nostra vita e di riflesso anche quella di chi ci sta intorno.

Selene Bisi

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